Fondo Brunati

 

Il Fondo Giuseppe Brunati giunge all’Ateneo di Salò nel 1906 unitamente al cospicuo fondo librario donato dagli eredi di Mattia Butturini jun.
La documentazione in esso conservata è relativa all’attività di Giuseppe Brunati, sacerdote, uomo di cultura, studioso e professore, e copre un arco cronologico assai ampio dal 1813 circa fino alla morte avvenuta nel novembre 1855.
Negli anni imemdiatamente successivi al deposito presso l’Ateneo, il fondo fu oggetto di studio da parte di Guido Bustico prima e, quindi, di Guido Lonati che ne redasse anche l’inventario
I materiali sono rappresentati da manoscritti, quaderni, bozze di stampa e carte sciolte, di opere e saggi pubblicati in diversi tempi e di testi rimasti inediti, da una considerevole mole di appunti, da documenti personali e, infine, ma di rilievo non secondario, da una vasta raccolta epistolare.
Sono presenti nel fondo le stesure e i testi completi delle opere date alle stampe come il Dizionarietto degli uomini illustri, il Leggendario bresciano e le numerose dissertazioni.
Nell’archivio sono conservati lavori, incompiuti o appena abbozzati, che oggi possono rappresentare una grande riserva di dati dai quali attingere informazioni essenziali, in certi casi uniche, per nuovi percorsi di ricerca.
Gli esempi non sono isolati. C’è il
Museum benacense ethnicum sive inscriptiones benacenses ethnicae in sacras, historicas et funebres distributae commentariis subiectis. Q.I.M.D.C.(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 12/1-167 – b. 21), opera a lungo e rigorosamente meditata che comprende, già in forma assai evoluta, la storia delle iscrizioni benacensi. C’è poi il manoscritto che contiene il catalogo Capitularis Veronensis Bibliothecae manuscripta quaedam anecdota tum profana tum sacra…(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 14/1-3 – b. 22).
che dire poi della monumentale fatica relativa all’esame critico della Storia ecclesiastica dell’Abate Claude Fleury tradotta dal francese da Gasparo Gozzi
(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 7/1-14 – b. 7-13). i 14 volumi editi da Olzati tra il 1769 e il 1771, conservati nel fondo, non solo sono interamente annotati ma provvisti anche di centinaia di inserti con citazioni e note bibliografiche, che ancora oggi si trovano esattamente nel punto in cui l’autore li ha collocati.
Devono essere segnalati anche brevi testi che non videro mai la compiutezza nell’edizione a stampa come
Pio VI. Storia del suo pontificato(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 10/13 – b. 19), Memoria sopra una sella istoriata che si attrova presso il sig. Zeiler(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 13/10 – b. 22).
Vi sono poi gli abbozzi, punti di partenza per nuove opere come le schedule del
Lexicon topographicum benacense superioris mediae et infimae latinitatis usque ad A. MCCC et codicis diplomatici veteris benacensis spicilegium Q.I.M.D.G.C.(AA Salò – fGB, sez. Man., s. 11/2 – b. 20).
Una sezione dell’archivio di particolare importanza è costituita dal
corpus epistolare, 791 lettere ricevute da Brunati in quasi 40 anni, dal 1816 fino al 1855, anno della morte, testimonianza delle relazioni con familiari e amici, con esponenti della cultura bresciana, nazionale ed europea. Le lettere sono quasi tutte inedite a eccezione di una parte delle lettere di Antonio Rosmini, edite nei volumi dell’Epistolario rosminiano, e di alcune lettere di Giovanni Labus nel Commentari dell?Ateneo di Brescia.
Le lettere dei corrispondenti rappresentano l’interfaccia della vita personale e professionale di Giuseppe Brunati. Esse ci fanno intravedere, attraverso spaccati di vita e di studio molto intensi, l’esigente professore, l’ostinato ricercatore, l’instancabile studioso che si intrattiene con amici, maestri, prelati, accademici, editori e, in questa prospettiva, diventano una fonte importante per nuovi percorsi di ricerca.

(tratto da Il fondo Giuseppe Brunati. Inventario, a cura di Giuseppina Caldera, Salò, Ateneo di Salò, 2008, p. XV-XVII)

 

 

Il fondo Giuseppe Brunati. Inventario, a cura di Giuseppina Caldera, Salò, Ateneo di Salò, 2008.

 

Presentazione

Introduzione

Sezione Manoscritti

Sezione Epistolario

Tavola di concordanza tra segnature nuove e originarie

Indici

 

 

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