I volumi di seguito indicati sono disponibili presso la sede dell'Ateneo e presso le maggiori librerie gardesane. Possono essere richieste spedizioni postali, in contrassegno (costo libro + spese di spedizione).
Aqua nostra, a cura di Mario Baldoli e Pino Mongiello, 2007, pp. 1-160
L'anno 2003 è stato dedicato, per iniziativa dell'ONU, all'approfondimento del tema dell'acqua su scala mondiale. È nel contesto di tale fervore che sul nostro lago si sono svolti alcuni incontri con eminenti personalità del mondo scientifico, economico, culturale, religioso e in questo libro queste conferenze sono state raccolte per dare un contributo nuovo a un problema che riguarda e interpella le responsabilità di ciascuno di noi. |
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Baroncelli Ugo,La stampa nella Riviera Bresciana del Garda sec. XV e XVI, 1964, pp. 1-150
Questo libro offre una esauriente panoramica della stampa, degli editori e delle cartiere nella Riviera bresciana dei secoli XV e XVI. Questa pubblicazione non è fatta solo per gli studiosi del libro antico, ma anche per quanti amano la storia, l'arte, le tradizioni della Riviera e che qui possono trovare uno studio approfondito su un aspetto della nostra storia poco conosciuto.
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Capuzzi Giuseppe, La spedizione di Garibaldi in Sicilia, memorie di un volontario, a cura di Edoardo Campostrini, 2012, pp. 1-91
La spedizione di Garibaldi in Sicilia esprime l’urgenza di fare memoria di quanto egli stia vivendo come uno dei mille. << Comincia a scrivere il suo resoconto con la consapevolezza di chi è testimone partecipe di un’impresa che si fa per Storia, non si scrive per sé, ma per un pubblico che da più parti d’Italia attende di sapere. Il suo non è il testo di un inviato di guerra, ma di un patriota di formazione romantica mosso da una sincera curiosità verso questo multiforme popolo italiano, siano i garibaldini dei Mille, provenienti da ogni dove e spesso con una solida formazione culturale, o gli analfabeti contadini siciliani>>.
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Der Bote vom Gardasee 1900-1914. Un giornale tedesco nell'Italia del primo Novecento, a cura di Lucia Mor, 2012, pp. 1-264 L'oggetto al centro dello studio è un periodico per visitatori e ospiti che soggiornarono nei primi anni del Novecento sulla Riviera gardesana: Der Bote vom Gardasee pubblicato dal 1900 al 1914 e in gran parte conservato nella biblioteca dell'Ateneo di Salò. Esso è al centro di un'analisi condotta da quattro studiose dell'Università Cattolica di Brescia: Lucia Mor: «L'Italia-questo è da sempre, per noi, il viaggio dei viaggi». Immagini dell'Italia e del lago di Garda in Der Bote vom Gardasee; Elena Raponi: «Il luogo dove ha preso dimora Paul Heyse non può che essere meraviglioso». Scrittori tedeschi sul Garda: l'elenco dei forestieri in Der Bote vom Gardasee; Laura Bignotti: «L'Italia, è noto, è la terra “più letteraria” del mondo». Letteratura italiana e letteratura tedesca in Der Bote vom Gardasee; Alessandra Lombardi: «In posizione soleggiata e panoramica, sul nuovo lungolago, luce elettrica, cucina tedesca». Le inserzioni pubblicitarie in Der Bote vom Gardasee. Analisi linguistica e sociosemiotica.
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D.H. Lawrence. Lettere dal Garda, 2005, pp. 1-312
D.H. Lawrence (1885-1930), durante il suo soggiorno gardesano prolungatosi per un biennio (1912-13), ha intrecciato una cospicua corrispondenza con diversi destinatari esponendo aspetti importanti della sua poetica senza mancare di descrivere il paesaggio di un lago che egli definiva bello come “il principio della creazione”. La traduzione dall’inglese delle Lettere di Lawrence è stata effettuata dagli studenti del Liceo “E. Fermi” di Salò sotto la guida dei rispettivi insegnanti coordinati dal prof. Massimo Sgarbi.
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De Ruiz Mario, Antichi itinerari e pietà popolare in Degagna, 2007
Questo libro ripercorre gli antichi sentieri lungo i quali si è snodata per secoli la vita operosa di una comunità montana, alla ricerca dei segni devozionali che punteggiano il cammino del viandante. Così la precisa e dettagliata descrizione di ogni manufatto, corredata da nitide immagini fotografiche è arricchita da tutte le notizie storiche, artistiche e di restauro utili per una approfondita conoscenza.
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De Ruiz Mario, La “Polizza” di Antonio Bartoli (Eno, 1968-1724). Il manoscritto ritrovato, 2006, pp. 1-96
Partendo dall'analisi di un semplice documento inedito, la ritrovata “Polizza” del prete Bartoli (che altro non è che un elenco dei lavori e degli arredi della chiesa di San Zenone di Eno dal 1698 al 1724) il professor De Ruiz amplia la visuale ad un affresco di mille sfumature di una piccola comunità di montagna di qualche secolo fa. |
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Franceschini Maria Grazia, Alle porte della città. Il monastero della Visitazione di Santa Maria di Salò, 2012, pp. 1-272 Attraverso una scrupolosa disanima archivistica e documentaria Maria Grazia Franceschini, lei stessa suora di clausura, ricostruisce la storia del monastero e offre un punto di vista originale, inedito e suggestivo, di questa vicenda plurisecolare. Ne scaturisce in tutta la sua freschezza la dinamica misteriosa della quotidianità orante, dei riflessi delle vicende generali sulla regolarità claustrale, dei rapporti con l'esterno, specie in campo educativo, fino all'abbandono degli austeri chiostri della Fossa nel 1968, nel centro di Salò, per una nuova e più tranquilla sede nella zona collinare delle Versine. |
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Fossati Donato, Benacum. Storia di Toscolano, 2001, pp. I-X, 1-246
La ristampa anastatica del libro Benacum. Storia di Toscolano, di Donato Fossati, arricchita degli indici dei nomi delle persone e dei luoghi, ha il pregio di riproporre un testo fondamentale per conoscere la storia di una delle realtà sociali ed economiche più vive della Riviera gardesana. |
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Fusi Giuliano,Gli Statuti di Bagolino del 1473. Vivere a Bagolino e sul Pian d'Oneda 500 anni fa, 2009; pp. 1-240
Giuliano Fusi (1928-2005) fu sempre legato alla sua terra d'origine e alla sua gente, ne narrò "l'anima" fino a concludere la sua vita con la traduzione e l'approfondimento degli Statuti del 1473. Dai commenti ragionati che egli dedica ai 264 statuti emerge un panorama interessantissimo, dove una collaudata saggezza, con regole assai severe, ordinava la vita civile del paese nel vasto contesto dell'organizzarsi delle prime Vicinie e dei Comuni nei secoli che vanno dal XII al XV. |
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Gratarolo Bongianni, Storia della Riviera di Salò, a cura di Piercarlo Belotti, Gianfranco Ligasacchi, Giuseppe Scarazzini, 2000, pp. 1-298
Piercarlo Belotti, Gianfranco Ligasacchi e Giuseppe Scarazzini ricompongono quest'opera in grafia moderna e arricchiscono il testo di un apparato esplicativo di considerevole importanza. |
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Gratarolo Bongianni, Historia della Riviera di Salò descritta per Bongianni Gratarolo (copia anastatica) |
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Gratarolo Bongianni, Tragedie. Altea, Astianatte, Polissena, a cura di Riccardo Sessa, 2015
Le tragedie del Gratarolo nel corso dei secoli non sono state mai commentate, ma solo riassunte e sinteticamente criticate. Per rendere più comprensibili i testi originali (Altea 1556, Astianotte e Polissena 1589) l’autore si è riproposto di trascriverli, rispettando il messaggio originale e mantenendo le caratteristiche metriche. Le opere sono state dotate di un apparato di note esplicative in modo che si potessero comprendere agevolmente il lessico, a volte eccessivamente arcaico, e i costrutti latineggianti. Le note contengono spesso la parafrasi dei versi, con l’indicazione tra parentesi delle parole interpretate, e alcune osservazioni relative all’evoluzione linguistica. I testi del Cinquecento sono stati spesso comparati con le fonti, al fine di chiarire, di volta in volta, la lettura e la rielaborazione del mito classico in chiave rinascimentale. È stato tratteggiato in premessa il contesto culturale in cui sono nate le opere e sono stati forniti alcuni cenni sulla vita dell’autore. |
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Gratiolo Andrea, Discorso di peste. La peste a Desenzano nel 1576, a cura di Edoardo Campostrini, 2009 Andrea Gratiolo di Toscolano, il medico condotto che curò i malati durante la peste di Desenzano, volle scrivere un Discorso di peste per registrare la sua esperienza umana e professionale. Il libro viene ripubblicato, a cura di E. Campostrini, in una nuova edizione più facilmente leggibile grazie alle note e all'ampia introduzione. Quest'opera è uno stimolo per meglio conoscere le radici della medicina ed un'imprescindibile fonte per la storia di Desenzano e della Magnifica Patria di Riviera.
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Ibsen Monica, Il Duomo di Salò, Vannini, 1999, pp. 1-216
Il Duomo di Salò è il monumento più rappresentativo di quel periodo di straordinaria vitalità che fu il dominio veneto per il Garda bresciano ed è la più emblematica espressione delle aspirazioni di una piccola capitale di Terraferma come Salò. A sessantasette anni dalla monografia di Anton Maria Mucchi, questo studio attraverso la revisione e lo studio dei nuovi dati emersi dai restauri (1986-1992) propone una rilettura del monumento alla luce delle nuove conoscenze sull'arte lombarda e dei più recenti orientamenti critici.
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Il fondo Giuseppe Brunati. Catalogo, a cura di Giuseppina Caldera, 2008, pp. I-L, 1-678
Un lavoro di inventariazione minuzioso e scientificamente rigoroso che indaga la figura illustre di Giuseppe Brunati e che non potrà che aprire nuove piste di indagine sulle vicende e sugli uomini di un secolo, il XIX, che non è affatto lontano né consumato quanto a sollecitazioni e implicanze rispetto al nostro tempo. |
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Il Garda segni del sacro, 2004, pp. 1-312
Questo volume intende offrire itinerari di lettura che invitino a riscoprire intorno al lago non solo paesaggi naturali ma anche quei segni che, essendo del sacro, a quei paesaggi aggiungono la cifra meditativa del mistero, da sempre correlato alla vita quotidiana degli uomini. |
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Il Lago di Garda. Storia di una comunità lacuale, Atti del congresso internazionale promosso dall'Ateneo di Salò, vol. I-II, 1969
Il libro è un accurato resoconto del congresso nazionale «Storia di una comunità lacuale: il lago di Garda», svoltosi il 2-4 ottobre 1964. Per approfondire l’ambiente lacuale in tutte le sue articolazioni, politiche, amministrative, economiche, religiose, artistiche, linguistiche e naturali, i curatori hanno ottenuto la collaborazione di singoli specialisti, italiani e stranieri. Le indagini sono monografiche e occorre sottolinearne la ricca bibliografia. |
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La Riviera di Salò, pagine d'archivio, 2004
Presentazione di Giuseppe Scarazzini, testi di :Carmelo Rapisarda, Gabriella Bellandi, Miriam Musesti, Daniele Andreis, Gabriella Bianchi Viani, Giuseppe Piotti, Gianfranco Ligasacchi, Gaetano Massensini, Iole Mirabile, Virginia Mondinelli, Silvana Ciriani, Mario Trebeschi, Vera Fontanini. Descrizione dei principali titoli dell'Archivio della Comunità di Riviera: Estimi e sanità. |
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Le Arti. Sul lago di Garda tra passato e futuro, volume I, a cura dell'Ateneo di Salò onlus, Brescia, Liberedizioni, 2018, pp. 1-248
È convenzione diffusa che allo scadere di cento, o anche solo di cinquant'anni, si debbano ricordare con più aggiornati criteri di lettura, fatti e personaggi che abbiano saputo lasciare un segno nella storia di un territorio: meglio ancora se quel segno non sia affatto spento, anzi sia ancora in grado di produrre frutti. È questo il caso dell'Ateneo di Salò, secolare sodalizio culturale benacense che, pur essendosi costituito giuridicamente in età napoleonica, in realtà aveva ereditato la secolare tradizione e l'importante patrimonio librario della cinquecentesca Accademia degli Unanimi. Nel 2014 si è deciso di dare corso alle celebrazioni dei 450 anni di questa Istituzione, la cui nascita è attestata al 1564. In questo volume sono raccolti gli Atti dei convegni relativi a queste tematiche: Il Garda e l'arte: storia, artisit e monumenti; Musiche e musicisti sul Garda; Il Garda e il cinema tra passato presente.
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Le cinquecentine dell'Ateneo di Salò. Catalogo, a cura di Carlotta Galetti, 2005, pp. I-IX, 1-266
Il presente volume raccoglie la ricca eredità delle opere librarie cinquecentesche con accuratezza, e organizza le descrizioni in ordine alfabetico d'autore con diversi indici d'accesso, per poter così essere mediazione necessaria tra le edizioni cinquecentesche e la loro utenza potenziale, che vorrebbe essere la più estesa possibile. |
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Liturgie di violenza lungo il lago. Riviera del Garda tra '500 e '600, a cura di Claudio Povolo, 2010, pp. 1-304
Questo volume raccoglie gli atti del convegno Assassinio nella cattedrale. Chi ha ucciso il podestà di Salò?, organizzato dall'Ateneo di Salò e tenutosi il 18 aprile 2009. L'omicidio del podestà bresciano Bernardino Ganassoni, compiuto nel duomo della città gardesana il 29 maggio 1610 e tradizionalmente attribuito a Giovanni Beatrice detto Zanzanù e alla sua banda, si costituisce come il nucleo centrale dei numerosi interventi che spaziano in un lungo arco cronologico, giungendo fino ai giorni nostri. L'epica figura del famoso fuorilegge e, in generale, il fenomeno del banditismo sono esaminati nel contesto geografico della riva occidentale del Garda e nel complesso sistema politico ed istituzionale che la contraddistingueva in età moderna. |
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Mazza Attilio, Antiche cartoline del Garda. Immagini della riviera dei limoni, 2007, pp. 1-112
Le cartoline illustrate, attorno all'ultimo decennio dell'Ottocento, offrirono la possibilità non solo di comunicare, ma di mostrare a parenti e amici lontani visioni di paesaggi a loro sconosciuti. Muovendo dalle origini si è voluto qui privilegiare lo sviluppo che la nuova corrispondenza ebbe sino alla Grande Guerra in riferimento alla Riviera dei limoni. |
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Mazza Attilio,Gardone-Mitteleuropa nel centenario del Nobel a Paul Heyse, 2010, pp. 1-136
Il lago di Garda è sempre stato molto amato dagli uomini di cultura tedeschi, tra questi c'è Paul Heyse (1830-1914) che a Gardone Riviera scelse il suo buon ritiro per un decennio (1899-1909) presso Villa Annina. Il 27 dicembre 1899 il Presidente dell'Ateneo di Salò, lo storico Giuseppe Solitro, lo chiamò a far parte come Socio effettivo della nostra antica Accademia benacense. Nel 1910 l'Accademia di Svezia assegnò ad Heyse il Premio Nobel per la letteratura. Lo storico Attilio Mazza ha voluto ricordarlo nel centenario del Nobel con questa ricca pubblicazione. |
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Mazza Attilio, Santi e tradizioni del Garda, 2004, pp. 1-208
I paesi del vasto bacino gardesano sono legati da tradizioni che affondano nella preistoria. L'avvento del Cristianesimo ha arricchito ulteriormente il patrimonio di consuetudini comuni con feste e sagre che scandiscono tutto l'arco dell'anno. La ricognizione non si limita alla sfera del sacro ma altri filoni sono quelli che riguardano il calendario contadino, accennato attraverso i proverbi vernacolari, la meteorologia, la medicina popolare, le leggende, la gastronomia e le ritualità apotropaiche ritenute efficaci per allontanare e distruggere gli influssi malefici.
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Memorie dell'Ateneo di Salò: dal 1994 al 1998 |
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Memorie dell'Ateneo di Salò: dal 1999 al 2004 Memorie dell'Ateneo di Salò: dal 2005 al 2018 |
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Mongiello Pino, Visitazione di Salò. La chiesa della novizia, 2012, pp. 1-128
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Mongiello Pino, Visitazione di Salò. Una giornata in clausura, 2012, pp. 1-88 Gli scatti del fotografo, dopo aver ritratto interni ed esterni del monastero della Visitazione di Salò, in località Versine, tendono a ricostruire idealmente la giornata tipo di una comunità femminile di clausura, cercando nei volti e nei gesti delle monache le tracce e i motivi di una scelta di vita così radicale, difficile ad essere compresa dalla mentalità laicista del nostro tempo. A corredo delle immagini le monache hanno inserito citazioni tratte dai testi di san Francesco di Sales e di santa Giovanna Francesca di Chantal, fondatore e fondatrice del loro ordine. |
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Mucchi Anton Maria, Gasparo da Salò. La vita e l'opera 1540-1609, Milano, Ulrico Hoepli, 1940, (ristampe 1978, 1998), pp. I-XXIV, 1-230, I-LIV |
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Mucchi Anton Maria, Il Duomo di Salò. Ristampa anastatica a cura dell'Ateneo di Salò dell'edizione del 1932, 1979. Uno dei primi studi completi sulla fabbrica del Duomo ricostruita nelle sue linee principali e nei suoi particolari attraverso pazienti ricerche negli archivi comunali e attraverso l’analisi delle particolarità costruttive e degli elementi stilistici. |
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Omaggio a Marco Marzollo, medico e scrittore, 2003, pp. 1-64 Libro che raccoglie gli interventi di varie personalità che, in occasione della celebrazione a tre mesi dalla morte di Marco Marzocco, ne hanno voluto ricordare la figura di promotore di cultura, di narratore, di musicologo e di studioso di medicina. |
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Pelizzari Giovanni, Ai confini della Magnifica Patria. Gli altopiani settentrionali - Tremosine, 2011, pp. 1-383 Il volume dipana le vicende, lungo l'arco di tre secoli dell'età moderna, del più complesso fra i 36 Comuni che componevano la confederazione politico-amministrativa appellata Magnifica Patria della Riviera Benacense. |
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Giovanni Pelizzari, Ivan Bendinoni, Identità Storica di un territorio. Il provveditorato veneziano della Magnifica Patria della Riviera, 2016, pp. 1-256
La ricostruzione della struttura sociale di un Territorio della Terraferma veneziana, dipanata lungo percorsi di indagine socio politica ed economica, sulla base di fonti archivistiche primarie. La stratificazione dei ceti e l'organizzazione sociale, il controllo egemonico delle istituzioni, le leve del potere detenuto dal ceto oligarchico sono messi in relazione con le altre realtà provinciali dell'Oltre Mincio, confronto dal quale emerge una peculiare identità territoriale, conseguenza delle particolari forme di una articolata economia. L'evoluzione (involuzione) dei citati processi sociali ed economici trova la sua sintesi nello studio della dinamica della concentrazione della ricchezza lungo i secoli dell'età moderna, realizzato grazie al ricorso a innovative forme di indagine applicate alla disamina del fenomeno della disuguaglianza sociale.
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Pelizzari Giovanni, Il Magnifico Comune di Cacavero e la sua gente. Vicende di una comunità della Riviera Benacense, 2008, pp. 1-178 Ricostruzione storica delle vicende che hanno caratterizzato lo sviluppo sociale, economico, culturale e religioso dell'antico borgo rurale di Cacavero, oggi Campoverde (alle porte di Salò) condotta con perizia e agilità sulle fonti documentarie comunali e parrocchiali, con esiti che travalicano i piccoli orizzonti di una storia locale. |
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Pirlo Vittorio, Ledda Elena,Antonio Duse, medico di piaghe e dottore di stelle, 2006 (2ª edizione 2007), pp. I-XVIII, 1-214 Nel ricordare i cinquant'anni dalla morte di Antonio Duse, questo libro coglie l'occasione di tratteggiarne la figura approfondendone gli interessi professionali, scientifici, culturali e sociali, cercando di ricostruire le molteplici relazioni che Duse seppe intrecciare con le personalità e le Istituzioni del suo tempo. |
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Valotti Michela, Il Garda e il Novecento, 2014
Non mancano di certo contributi specifici sul lago di Garda. Punto d’osservazione privilegiato per artisti e visitatori, il lago ha costituito la scenografia ideale di numerose “rappresentazioni”, finalizzate a ricostruirne nel dettaglio i connotati ambientali e folclorici, in concomitanza con il repentino trapasso dal turismo avventuroso dei letterati della Mittel-Europa alla balneazione massificata del pendolare della domenica. Non si tratta, qui, in realtà, di riprendere le fila di un discorso già ampiamente sviscerato, quanto, piuttosto, di tentare uno sguardo d’insieme, “a volo d’uccello”, superando i confini territoriali delle province che vi si affacciano. Una prospettiva nuova, che privilegia i contatti e le relazioni tra protagonisti e gli spettatori che, più o meno consapevolmente, ne hanno determinato la forma. |
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Il volume propone la traduzione delle opere latine di Giuseppe Milio Voltolina (1536-1580) che, se si eccettuano poche liriche in volgare di dubbia attribuzione, rappresentano l’intera produzione del poeta salodiano. La versione italiana, fedele al testo originale posto a fronte, è stata semplificata nella scelta lessicale al fine di consentire a un pubblico più ampio la recezione dei contenuti, mentre un agile apparato di note permette di approfondire alcune tematiche riconducibili alla letteratura latina. Arricchiscono il volume sia la trascrizione dell’originale sia la ristampa anastatica dell’opera – contenente le composizioni De hortum cultura, Iside e Miseto – edita nel 1574. Il “Carme per Matteo Bovio”, dato per disperso dagli studiosi gardesani Gargnani e Brunati, rinvenuto in un manoscritto del settecento presso la biblioteca dell’Ateneo di Salò, è stato traslitterato e tradotto in italiano. L’opera, in armonia stilistica e tematica con le altre, risulta quindi un’assoluta novità editoriale.
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